Cosa è il Design Thinking e come utilizzarlo in ogni business strategy

Nel 2008 Tim Brown, CEO e presidente della società di design IDEO,
in un famoso articolo sulla Harvard Business Review ha scritto: "Pensare come un designer può trasformare il modo in cui sviluppiamo prodotti, servizi, processi e persino strategie." Era la prima volta che veniva usato il termine Design Thinking, che potremmo tradurre con pensiero progettuale.
"Pensare come un designer può trasformare il modo in cui sviluppiamo prodotti, servizi, processi e persino strategie"
Pensiero progettuale, innovazione, che ci porta dritti alla lampadina di Thomas Alva Edison.
Quando si parla di creatività, resilienza, strategia viene usata spesso l'invenzione della lampadina come caso studio.
Il laboratorio di Edison, a Menlo Park nel New Jersey, fu il primo centro realizzato con il solo scopo di produrre innovazioni tecnologiche e di migliorare quelle già esistenti. Era pieno di persone creative di diversa estrazione che sapevano di dover sperimentare imparando anche dai propri errori.
Per realizzare la loro missione di innovatori divenne essenziale comprendere le esigenze delle persone, esplorare i problemi ad esse correlati, trovare soluzioni fattibili e creare le infrastrutture necessarie per rendere l'innovazione possibile. La lampadina fu il risultato di un approccio innovativo alla ricerca, non solo una delle tante invenzioni del secolo.
“Il genio è 1% ispirazione e 99% perspirazione.” Thomas A. Edison
Per introdurre il concetto di Design Thinking, anche Brown usa la storia di Edison nel suo articolo e ci spiega che un progetto non riguarda solo l'idea, la creazione di un dispositivo, ma anche il mondo che gira intorno all'esistenza del dispositivo. È una prospettiva globale centrata sulla persona.
Pensiamolo come un sistema
Il processo di Design Thinking non è fatto di passaggi, che è il modo in cui di solito creiamo modelli, è piuttosto un sistema in cui diverse aree di attività sono correlate tra loro.
È complesso più che lineare. Apparentemente caotico all'inizio, ma estremamente potente con risultati spesso inaspettati.
Le tre diverse aree
Il processo di progettazione è incentrato sulle persone a cui il prodotto o servizio è destinato. Si lavora in team spostandosi da un'area all'altra a seconda del punto di vista che si vuole adottare rispetto alla soluzione a cui si sta lavorando.
Ispirazione - dove un problema o un'opportunità o entrambi ispirano la ricerca di una soluzione. In quest'area il team si concentra sulla comprensione del problema.
È un'esplorazione attenta con l'obiettivo di comprendere le abitudini, i nuovi bisogni, i cambiamenti avvenuti o che accadranno.
In questa area molto spazio è dedicato all'ascolto e al feedback, così da approfondire la conoscenza del problema o dell'opportunità.
Ideazione - dove si esplorano le idee; molto brainstorming per possibili soluzioni che possano risolvere il problema. Si testa, si creano scenari possibili, si fanno schizzi che descrivano il potenziale percorso del cliente. E' l'area delle strutture creative.
Implementazione - dove si sviluppa il prodotto o il servizio che si vuole portare sul mercato. Si verifica che sia un modello aziendale scalabile. Si testa internamente ed esternamente con gli utenti. Il team fa avanti e indietro nelle altre aree per ulteriori aggiustamenti e implementazioni, in base alla risposta del mercato alle previsioni, al feedback, alle nuove evidenze e nuove direzioni.

(Tim Brown https://designthinking.ideo.com)
Considerando il sistema diventa facile immaginare un team composto da menti creative, scienziati, ingegneri e persino anime scettiche, purché accompagnate da ottimisti sognatori. Durante il processo potremmo anche utilizzare un esercizio di coaching specifico basato sulla mappa strategica creata da Disney, probabilmente il primo design thinker moderno. (Lo presenteremo in un prossimo articolo).
Le qualità di un team di design thinking
Non basta conoscere il processo, perché questo funzioni occorre che tutti i partecipanti al team abbiano delle qualità specifiche, oltre alle proprie competenze.
Empatia - aiuta a osservare la situazione da diversi punti di vista. Non solo da quello di creatori di soluzioni, ma anche poter osservare come futuri utenti, clienti e colleghi.
Pensiero integrato - capacità di definire soluzioni e idee e integrarle anche in contesti contraddittori. Ottimismo - non importa quando difficile, troveremo la soluzione. Nel caso nel team ci sia una persona scettica, questa può diventare importante nell'identificare possibili criticità.
Sperimentazione - non si tratta di applicare la conoscenza, ma di un pensiero laterale, capacità di vedere e prendere nuove direzioni. Collaborazione - esperienze diverse, curiosità, disponibilità a condividere i risultati. Non un genio solitario quindi, ma una squadra geniale.
Riuscire ad applicare il design thinking a tutti i progetti strategici può portare grandi risultati a lungo termine anche nella crescita del team, sia come gruppo di persone che individualmente. Insegna a uscire dalla abituale logica causa-effetto e a riconoscere il piacere dell'intelligenza collettiva.
Per sapere di più del Design Thinking visita il sito di Tim Brown IDEO.
Carla Benedetti - Founder di TH-HABITAT - imprenditrice, coach, appassionata di innovazione e tecnologia.
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